Camera (di Commercio) senza (novità in) vista

Il vento di cambiamento che nei mesi scorsi ha interessato alcune delle massime istituzioni cittadine e provinciali (Curia, Comune, Provincia, Confindustria Bergamo) e che a brevissimo (mercoledì 9) toccherà anche l’Università, potrebbe non sfiorare nemmeno la più importante realtà economica orobica: la Camera di Commercio.

Il presidente uscente, Roberto SESTINI, alla guida dell’Ente dal 1992, ha infatti annunciato la disponibilità a ricandidarsi, almeno per un altro mandato. Smentendo, così, le dichiarazioni fatte a inizio anno. E attribuendo, allo stesso tempo, a Bergamo l’incapacità ad individuare una personalità che potesse raccogliere il suo testimoned.

Quali, dunque, le ragioni dell’uscita (un pò strana) di Sestini, a poco più di tre mesi dal fine mandato della giunta camerale?

La spiegazione ufficiale, data dall’interessato, è che, in un momento di cambiamenti ai vertici delle principali istituzioni locali, è meglio se in Camera di Commercio si ferma (anche solo per un po’) il corso del tempo. Decisione, parrebbe intendere, legata anche al fatto che, a fine ottobre, il segretario generale dell’Ente di largo Belotti, Carlo SPINETTI, andrà in pensione (anche se si dice che si sta cercando una formula per prorogare la sua permanenza: un contratto consulenziale probabilmente). 

Se così fosse, Emanuele PRATI (conservatore del Registro Imprese) avrebbe definitivamente spianata la strada per succedere a Spinetti; avendo così la meglio sul suo concorrente interno: il pari grado Giovanni CAPELLI.

L’uscita di Sestini appare ‘strana’ anche perché giunge al culmine di un delicato e certosino lavoro condotto da alcuni abili ‘tessitori’ che sono riusciti a ricucire alcuni strappi fra la componente confindustriale e quella che fa capo ad Ascom e Ass. Artigiani.

Le chiavi di lettura possono essere varie.

La prima: forse, il lavoro di ricucitura non è riuscito ad arrivare al punto di individuare un nome sufficientemente ‘condiviso’ dalle principali organizzazioni che siedono in Camera di commercio. E quindi si è chiesto a Sestini di restare a disposizione, sic stantibus rebus;

La seconda: con questa uscita a effetto, forse il presidente Sestini ha voluto dare una ‘scossa’ al sistema delle rappresentanze, per fare uscire allo scoperto il ‘vero’ candidato alla successione;

La terza: dato l’indiscusso carisma di Sestini, i ‘poteri forti’ hanno ritenuto che, in attesa che l’orizzonte si schiarisca, è opportuno che al timone del vascello camerale ci stia per un altro po’ un lupo di mare di lungo corso. Oltre che di polso.

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